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Petrolio / Sedimenti

Petrolio / Sedimenti

Sedimenti, sotto la guida di Massimo Carosi, è un percorso creativo nel quale quattro giovani coreografi, provenienti da diverse parti del Mediterraneo, si incontreranno a Matera per dare corpo a una danza che fonde esperienze, visioni ed estetiche individuali in un’opera collettiva. Cogliendo la lezione offerta dalla roccia, che si disgrega in frammenti che, a loro volta, nel lento accumularsi e cementarsi fra loro, diventano nuova roccia.

Sedimenti è un percorso creativo che si sviluppa in quattro tappe per la realizzazione di uno spettacolo di danza che debutterà nel contesto di Matera capitale europea della cultura 2019, per poi circuitare in importanti festival italiani e europei. La creazione collettiva, realizzata dalla collaborazione fra quattro artisti provenienti da differenti paesi del Mediterraneo (Italia, Spagna e Libano), sarà concepita per spazi pubblici, adattandosi di volta in volta al contesto che la accoglierà.

La danza negli spazi pubblici assume oggi un rilievo non solo artistico e culturale, ma anche sociale e politico particolarmente evidente lungo le sponde del Mediterraneo, dove in alcuni contesti questa arte si è fatta promotrice di istanze della società civile ed è divenuta una forma attiva di elaborazione culturale e politica. Questa iniziativa vuole essere primariamente un’occasione di incontro e conoscenza fra giovani artisti del Mediterraneo e fra questi e gli operatori, i critici e il pubblico italiani ed europei. I coreografi saranno chiamati a dare corpo a una danza che sappia fondere esperienze, visioni ed estetiche individuali in un’opera collettiva con l’intento di disegnare mappe di relazione uomo-ambiente tra le diverse sponde del Mediterraneo.

Il Mediterraneo è attraversato oggi da conflitti, movimenti sociali, politici e religiosi, che da una riva all’altra sembrano mettere in crisi quell’attitudine all’incontro e allo scambio fra popoli, culture, conoscenze, propri di questo “mare tra le terre”. L’elaborazione di metodologie di condivisione e di co-creazione fra autori con provenienze, visioni e percorsi artistici differenti è, quindi, una sfida culturale cruciale, oltre che il possibile innesco di nuove traiettorie di ricerca coreografica.

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Who cares? Ecologia del dialogo è un progetto di co-creazione in cui quattro giovani coreografi e due musicisti fanno del proprio incontro il punto di partenza per la costruzione di una performance che ruota attorno alla tematica dell’Antropocene.